By Osip Mandel'stam
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Fantascienza? = Science fiction?
Che genere di storie sono i quindici racconti fantascientifici che Primo Levi pubblicò nel 1966 sotto l'ironico titolo Storie naturali? E come mai li enterpriseò con lo pseudonimo Damiano Malabaila? Quali legami quelle pagine intrattenevano con i suoi libri d'esordio, legati alla distruzione degli ebrei d'Europa?
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E comunque all’Istituto Tenišev c’erano dei bravi ragazzi. Quelli ritratti da Serov,73 in carne e ossa. Piccoli asceti, monaci di un loro fanciullesco monastero, dove tra quaderni, congegni, provette e libri in tedesco c’era più spiritualità e armonia interiore che nella vita degli adulti. SERGEJ IVANYČ74 Anno 1905, chimera della Rivoluzione russa: piccoli occhi di lince da gendarme e un floscio berretto azzurro da studente! Eri ancora lontano quando i pietroburghesi ti avevano fiutato, avevano teso l’orecchio allo scalpitare dei tuoi cavalli rabbrividendo alle tue correnti d’aria nelle aule dell’Accademia medico-militare, sature d’alcol, o nel lunghissimo jeu de paume dell’Università, nel Palazzo Menšikov,75 le volte in cui un armeno, futuro tribuno, ruggiva come un leone inferocito contro qualche emaciato socialista rivoluzionario o socialdemocratico, e quelli che dovevano starlo a sentire allungavano il collo come polli.
L’ingresso al Giardino d’Estate, dal lato del lungofiume, dove ci sono le inferriate e la cappella, davanti al Palazzo del Genio, era sorvegliato da sottufficiali di cavalleria carichi di decorazioni. Erano loro a stabilire se i frequentatori avevano un abbigliamento adeguato. Chi calzava stivali alla russa veniva cacciato, chi portava il berretto o vestiva modestamente non era ammesso. Nel Giardino d’Estate anche i bambini tenevano un contegno molto formale. ». Dopo un simile preambolo, immaginatevi che divertimento.
Questo per quanto riguarda la letteratura. Ora passiamo alle manifestazioni di carattere civico. Anzitutto le sedute della Società giuridica, presieduta da Maksim Kovalevskij66 e da Petrunkevič,67 dove con un sordo bisbiglio si spargeva il veleno della Costituzione. Maksim Kovalevskij, che sovrastava tutti con la sua figura imponente, divulgava la concezione oxfordiana della legalità. Mentre attorno a lui si facevano cadere le teste, pronunciò un lunghissimo discorso erudito, pieno di riferimenti all’Inghilterra, sul diritto di ispezione, vale a dire di censura sulla corrispondenza, in cui questo diritto veniva riconosciuto, delimitato e ristretto.