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By Matteo Renzi

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The Mirage of America in Contemporary Italian Literature and Film

The Mirage of the United States in modern Italian Literature and movie explores using photographs linked to the USA in Italian novels and flicks published among the Eighties and the 2000s. during this examine, Barbara Alfano seems on the ways that the contributors portrayed in those works – and the intellectuals who created them – confront the cultural build of the yankee fantasy.

Fantascienza? = Science fiction?

Che genere di storie sono i quindici racconti fantascientifici che Primo Levi pubblicò nel 1966 sotto l'ironico titolo Storie naturali? E come mai li enterpriseò con lo pseudonimo Damiano Malabaila? Quali legami quelle pagine intrattenevano con i suoi libri d'esordio, legati alla distruzione degli ebrei d'Europa?

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Sembrerà strano, lo so, ma si può cantare un inno d’amore per la politica fatta di entusiasmo e passione, di valori che oggi sembrano noiosi ma che sono centrali come l’onestà e la speranza. E che si può innovare, non solo ricordare. Un libro per raccontare una piccola storia, sapendo che per chi ama la politica la pagina più bella è sempre quella che scriveremo domani. » Clint Eastwood In ogni storia c’è sempre un bivio difficile, un appuntamento dal quale non puoi scappare. C’è sempre un momento in cui devi deciderti.

Ma ci piace l’idea di offrire una possibilità più entusiasmante ancora: riscoprire il piacere di avere spazi in cui correre liberi, magari sbertucciandosi le ginocchia. Non è la nostalgia di un piccolo mondo antico che può sembrare fuori tempo e che è senz’altro fuori moda: è il desiderio profondo di non rassegnarsi alla solitudine, di diffondere comunità, di allargare le occasioni di condivisione. Sta qui, non altrove, il significato profondo del concetto burocratico «volumi zero». Stupisce, poi, che un Comune possa prendere una decisione del genere senza troppe consultazioni preventive.

Non è un film, mi dissi. È proprio la Casa Bianca. Al termine dell’incontro, dopo due ore serrate di domande libere, di botta e risposta in clima franco e rispettoso delle istituzioni sia da parte dei sindaci repubblicani che democratici, Barack Obama strinse un po’ di mani e salutò alcuni dei primi cittadini. Mi avvicinai. E quando fu il mio turno gli raccontai di essere il sindaco di Florence, Italy. «Really? » domandò, scandendo il nome della città in italiano. Certo che sono il sindaco di Firenze.

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