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By Giuliano Campioni

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The Mirage of America in Contemporary Italian Literature and Film

The Mirage of the United States in modern Italian Literature and movie explores using photographs linked to the USA in Italian novels and flicks published among the Eighties and the 2000s. during this examine, Barbara Alfano appears on the ways that the participants portrayed in those works – and the intellectuals who created them – confront the cultural build of the yank fantasy.

Fantascienza? = Science fiction?

Che genere di storie sono i quindici racconti fantascientifici che Primo Levi pubblicò nel 1966 sotto l'ironico titolo Storie naturali? E come mai li enterpriseò con lo pseudonimo Damiano Malabaila? Quali legami quelle pagine intrattenevano con i suoi libri d'esordio, legati alla distruzione degli ebrei d'Europa?

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478. 46 NA 56[6] Herbst 1867 bis Frühjahr 1868; Opere I, II, p. 198. 47 NA 77 [4] September 1868 bis Herbst 1869; Opere I, II, p. 478. 34 Nietzsche. La morale dell’eroe co (Wagner) e la sua «inclinazione pedagogica» sarà recuperata in un senso più alto contro l’aspetto, apologetico ed ‘umanisti­ co’, dominante nello studio attuale dell’antichità. Significative in questa direzione le lezioni tenute nel semestre estivo del 1871 e invernale del 1873-74 (Encyclopädie der klassischen Philologie und Einleitung in das Studium derselben) in cui il filologo assume un posto centrale con la funzione di educatore: per essere tale veramente egli deve comprendere la ‘classicità’ senza mistificar­ la.

Accanto ad un fondo immuta­ bile e tragico dell’esistenza, si riconosce un campo di mobilità che, liberato dalle strutture metafisiche, può essere plasmato Agonism o “inattuale” e critica della “m orale eroica Y! dall’attività umana ordinatrice, dalT«effettivo potere sulle co­ se». La filosofia deve stabilire «fino a che punto le cose abbiano natura e forma invariabile: per poi procedere col coraggio più intransigente al miglioramento della parte di mondo riconosciuta mutabile» (WB 3). L’«educazione» viene definita «anzitutto una dottrina del necessario, ed in seguito una dottrina di ciò che si trasforma ed è modificabile».

Il confronto tra il genio filosofico (‘datore di lavoro’) e il filolo­ go (‘operaio di fabbrica’) - la metafora è direttamente derivata dai Parerga di Schopenhauer - torna più volte nelle riflessioni del giovane Nietzsche. «Anche i nostri massimi talenti filologici sono solo relativamente datori di lavoro»; da un punto di vista più alto non sono essi stessi che «operai al servizio di qualche grande semidio della filosofia»43. La filologia - si legge nella prolusione di Basilea - è un nome che copre attività scientifiche tra loro diverse e che ha un carat­ tere composito: «È un po’ storia, un po’ scienza naturale, un po’ estetica»44.

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