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By Alberto Arbasino

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Fantascienza? = Science fiction?

Che genere di storie sono i quindici racconti fantascientifici che Primo Levi pubblicò nel 1966 sotto l'ironico titolo Storie naturali? E come mai li companyò con lo pseudonimo Damiano Malabaila? Quali legami quelle pagine intrattenevano con i suoi libri d'esordio, legati alla distruzione degli ebrei d'Europa?

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Ma non mi dànno retta. Saggezza buttata. �Fra il travertino e il peperino, comunque, un suo piccolo Eros rialza la testolina maligna. Il giovane Daisy Z. Miller jr (Harvard, baseball, Wall Street, Brooks Brothers) incontra la Ragazza Locale. Ed essa gli sembra la Donna Ideale. Figurarsi la Paramount! Incanto. Vesuvio. Corolle... Complessi? Solo a plettro, a Villa d’Este. E lì intanto si fanno le loro cose, fior di scopate in carrozzella e in barca del viaggiatore straniero con la bella italiana alla faccia degli italiani camerieri e barcaioli e chitarristi, a Taormina e a Cortina, al Danieli e al De la Ville...

Però poi se ne accorgono: alla fine viene ritolto e sperperato non solo quello che si è ricevuto, ma qualche cosa di più... ». )... ) quanti dettagli négligeables e inutilmente polemici rispetto alla delizia degli odori e colori e sapori, dalla triglia all’aglio, alle mozzarelle e sfogliatelle che galleggiano fragranti sul mare della merda – divine! – e soprattutto quelle belle ragazze e signore così seducenti nella loro larghezza, quando urlano tutte insieme in sottana su strada o dalla finestra scolando quella loro mitica leggendaria favolosa pasta che fra i capelli sciolti e il peperoncino e il basilico evoca e convoca come minimo Virgilio e Lamartine e le sirene e le cernie e i castrati e gli angioini e gli aragonesi e Piccinni e Pulcinella e Jommelli e le porcellane della Real Fabbrica e le gouaches, accendendo più di qualunque Marilyn Monroe o Rita Hayworth i sensi e l’intelletto del turista appassionato che bramerebbe sposarle tutte, subito, e magari aver tante cognate, cugine, zie, sorelle, tutte in casa, che parlano e parlano in napoletano, scolano la pasta, ingrassare insieme, e non lasciarle mai più...

Lui e Jean-Claude insieme, solo a sentir nominare Proust si mettono a fare degli urli da iena. Antonio addirittura grida «anche tu! ». E mi dice di andare a girare i remparts con le Vergini delle Rocce. «Ragazze in-com-pa-ra-bles! »... Ma non le conosce nessuno! Ma chi le conosce? Ahò. �Ma come! Massimilla prega. Violante si uccide coi profumi che le manda la Regina: Marie-Sophie-Amélie, lei, sempre lei! E Anatolia è quella che ci fa viiivere, è la nostra aaanima, è per noi tuuutto! ) queste fiale di essenze estenuanti alla Casa delle Tre Ragazze – un topos?

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